Azione Cattolica Italiana
Parrocchia San Melchiade
Roma
Consiglio parrocchiale di AC aperto ai simpatizzanti (venerdì 31 maggio
2013 ore 20.00).
Ordine del giorno:
1.
lettura e approvazione del verbale della seduta
precedente
2.
Pillola formativa sul Concilio Vaticano II (dal
decreto sull’apostolato dei laici)
3.
Verifica dell’anno associativo
4.
Programmazione del nuovo anno associativo
5.
varie ed eventuali
Chiara Sancin
CAPITOLO III- VARI CAMPI DI APOSTOLATO
Introduzione
9. I
laici esercitano il loro multiforme apostolato tanto nella Chiesa che nel
mondo. Su questo duplice fronte si aprono svariati campi di attività apostolica
di cui ricordiamo i principali. Essi sono: le comunità ecclesiali, la famiglia,
i giovani, l'ambiente sociale, l'ordine nazionale e internazionale. Siccome poi
ai nostri giorni le donne prendono parte sempre più attiva a tutta la vita
sociale, è di grande importanza una loro più larga partecipazione anche nei
vari campi dell'apostolato della Chiesa.
Le comunità ecclesiali
10.
Come partecipi della missione di Cristo sacerdote, profeta e re, i laici hanno
la loro parte attiva nella vita e nell'azione della Chiesa. All'interno delle
comunità ecclesiali la loro azione è talmente necessaria che senza di essa lo
stesso apostolato dei pastori non può per lo più ottenere il suo pieno effetto.
Infatti i laici che hanno davvero spirito apostolico, ad esempio di quegli
uomini e di quelle donne che aiutavano Paolo nella diffusione del Vangelo (cfr.
At 18,18-26; Rm 16,3), suppliscono a quello che manca ai loro fratelli e
confortano cosi sia i pastori, sia gli altri membri del popolo fedele (cfr. 1
Cor 16,17-18). Nutriti dall'attiva partecipazione alla vita liturgica della
propria comunità, partecipano con sollecitudine alle sue opere apostoliche;
conducono alla Chiesa gli uomini che forse ne vivono lontani; cooperano con
dedizione generosa nel comunicare la parola di Dio, specialmente mediante
l'insegnamento del catechismo; rendono più efficace la cura delle anime ed
anche l'amministrazione dei beni della Chiesa, mettendo a disposizione la loro
competenza.
La
parrocchia offre un luminoso esempio di apostolato comunitario, fondendo
insieme tutte le diversità umane che vi si trovano e inserendole
nell'universalità della Chiesa (17). I laici si abituino ad agire nella
parrocchia in stretta unione con i loro sacerdoti (18) apportino alla comunità
della Chiesa i propri problemi e quelli del mondo, nonché le questioni
concernenti la salvezza degli uomini, perché siano esaminati e risolti con il
concorso di tutti; diano, secondo le proprie possibilità, il loro contributo a
ogni iniziativa apostolica e missionaria della propria famiglia ecclesiale.
Coltivino
costantemente il senso della diocesi, di cui la parrocchia è come la cellula,
pronti sempre, all'invito del loro pastore, ad unire le proprie forze alle
iniziative diocesane. Anzi, per venire incontro alle necessità delle città e
delle zone rurali (19) non limitino la propria cooperazione entro i confini
della parrocchia e della diocesi, ma procurino di allargarla all'ambito
interparrocchiale, interdiocesano, nazionale o internazionale, tanto più che il
crescente spostamento delle popolazioni, lo sviluppo delle mutue relazioni, la
facilità delle comunicazioni, non consentono più ad alcuna parte della società
di rimanere chiusa in se stessa. Anzitutto facciano proprie le opere
missionarie, fornendo aiuti materiali o anche personali. È infatti un dovere e
un onore per i cristiani restituire a Dio parte dei beni da lui ricevuti.
(dal Concilio Vaticano II, Decreto
sull’apostolato dei laici Apostolicam Actuositatem)
2.
Un secondo pensiero: lo Spirito Santo, apparentemente, sembra creare disordine
nella Chiesa, perché porta la diversità dei carismi, dei doni; ma tutto questo
invece, sotto la sua azione, è una grande ricchezza, perché lo Spirito Santo è
lo Spirito di unità, che non significa uniformità, ma ricondurre il tutto
all’armonia. Nella Chiesa l’armonia la fa lo Spirito Santo. Uno dei Padri della
Chiesa ha un’espressione che mi piace tanto: lo Spirito Santo “ipse harmonia
est”. Lui è proprio l’armonia. Solo Lui può suscitare la diversità, la
pluralità, la molteplicità e, nello stesso tempo, operare l’unità. Anche qui,
quando siamo noi a voler fare la diversità e ci chiudiamo nei nostri
particolarismi, nei nostri esclusivismi, portiamo la divisione; e quando siamo
noi a voler fare l’unità secondo i nostri disegni umani, finiamo per portare
l’uniformità, l’omologazione. Se invece ci lasciamo guidare dallo Spirito, la
ricchezza, la varietà, la diversità non diventano mai conflitto, perché Egli ci
spinge a vivere la varietà nella comunione della Chiesa. Il camminare insieme
nella Chiesa, guidati dai Pastori, che hanno uno speciale carisma e ministero,
è segno dell’azione dello Spirito Santo; l’ecclesialità è una caratteristica
fondamentale per ogni cristiano, per ogni comunità, per ogni movimento. E’ la
Chiesa che mi porta Cristo e mi porta a Cristo; i cammini paralleli sono tanto
pericolosi! Quando ci si avventura andando oltre (proagon) la dottrina e la
Comunità ecclesiale - dice l’Apostolo Giovanni nella sua Seconda Lettera - e
non si rimane in esse, non si è uniti al Dio di Gesù Cristo (cfr 2Gv v. 9).
Chiediamoci allora: sono aperto all’armonia dello Spirito Santo, superando ogni
esclusivismo? Mi faccio guidare da Lui vivendo nella Chiesa e con la Chiesa?
(OMELIA DEL SANTO PADRE FRANCESCO Solennità di
Pentecoste 2013, Messa con i movimenti, le associazioni e le aggregazioni
ecclesiali)
L’intera omelia è
scaricabile all’indirizzo