Azione Cattolica Italiana
Parrocchia San Melchiade
Roma
Consiglio parrocchiale di AC aperto ai simpatizzanti (venerdì 9 maggio 2014
ore 20.15/20.30 – inizio alle ore 20.30).
Ordine del giorno:
1.
Approvazione del verbale della seduta precedente
2.
Pillola formativa
3.
Resoconto partecipazione ad appuntamenti parrocchiali,
diocesani e nazionali e gruppi e servizi
4.
Organizzazione vendita torte
5.
Programmazione e idee per il prossimo anno
associativo
6.
Varie ed eventuali
Chiara Sancin
Per riflettere
CAPITOLO III-VARI CAMPI DI APOSTOLATO
(Apostolicam Actuositatem)
L'ambiente sociale
13. L'apostolato dell'ambiente sociale,
cioè l'impegno nel permeare di spirito cristiano la mentalità e i costumi, le
leggi e le strutture della comunità in cui uno vive, è un compito e un obbligo
talmente proprio dei laici, che nessun altro può mai debitamente compierlo al
loro posto. In questo campo i laici possono esercitare l'apostolato del simile
verso il simile. Qui completano la testimonianza della vita con la
testimonianza della parola (25). Qui nel campo del lavoro, della professione,
dello studio, dell'abitazione, del tempo libero o delle associazioni sono i più
adatti ad aiutare i propri fratelli.
I laici adempiono tale missione della
Chiesa nel mondo:
a) anzitutto nella coerenza della vita
con la fede, mediante la quale diventano luce del mondo, e con la loro onestà
in qualsiasi affare, con la quale attraggono tutti all'amore del vero e del
bene, e in definitiva a Cristo e alla Chiesa;
b) con la carità fraterna, con cui diventano
partecipi delle condizioni di vita, di lavoro, dei dolori e delle aspirazioni
dei fratelli e dispongono a poco a poco il cuore di tutti alla salutare azione
della grazia;
c) con la piena coscienza della propria
responsabilità nell'edificazione della società, per cui si sforzano di svolgere
la propria attività domestica, sociale, professionale con cristiana
magnanimità. Così il loro modo d'agire penetra un po' alla volta l'ambiente di
vita e di lavoro.
Questo apostolato deve abbracciare
tutti quelli che vivono nel proprio raggio di azione e non escludere alcun bene
spirituale o temporale realizzabile. Ma i veri apostoli non si accontentano
soltanto di questa azione, bensì cercano di annunziare Cristo al prossimo anche
con la parola. Molti uomini non possono udire il Vangelo e conoscere Cristo, se
non per mezzo dei laici che stan loro vicino.
L'ordine nazionale e internazionale
14. Immenso è il campo di apostolato
che si apre nell'ordine nazionale e internazionale, dove sono specialmente i
laici a essere ministri della sapienza cristiana. Animati dall'amore di patria
e nel fedele adempimento dei doveri civici, i cattolici si sentano obbligati a
promuovere il vero bene comune e facciano valere il peso della propria opinione
in maniera tale che il potere civile venga esercitato secondo giustizia e le
leggi corrispondano ai precetti morali e al bene comune. I cattolici esperti in
politica e, come è naturale, saldamente ancorati alla fede e alla dottrina
cristiana, non ricusino le cariche pubbliche, potendo mediante una buona
amministrazione provvedere al bene comune e al tempo stesso aprire la via al
Vangelo.
Si sforzino i cattolici di collaborare
con tutti gli uomini di buona volontà nel promuovere tutto ciò che è vero,
tutto ciò che è giusto, tutto ciò che è santo, tutto ciò che è amabile (cfr.
Fil 4,8). Entrino in dialogo con essi, andando loro incontro con prudenza e
gentilezza e promuovano indagini circa le istituzioni sociali e pubbliche per
portarle a perfezione secondo lo spirito del Vangelo.
Tra i segni del nostro tempo è degno di
speciale menzione il crescente e inarrestabile senso di solidarietà di tutti i
popoli, che è compito dell'apostolato dei laici promuovere con sollecitudine e
trasformare in sincero e autentico affetto fraterno. I laici inoltre debbono
prendere coscienza del campo internazionale e delle questioni e soluzioni sia
dottrinali sia pratiche che sorgono in esso, specialmente per quanto riguarda i
popoli in via di sviluppo.
Rammentino tutti coloro che lavorano in
altre nazioni o danno ad esse aiuto, che le relazioni fra i popoli devono
essere un vero scambio fraterno, in cui l'una e l'altra parte simultaneamente
dà e riceve. Coloro poi che viaggiano per ragioni di impegni internazionali o
di affari o di divertimento, si ricordino che essi sono dovunque anche degli
araldi itineranti di Cristo, e come tali si comportino davvero (26).