Azione Cattolica Italiana
Parrocchia San Melchiade
Roma
Consiglio
parrocchiale di AC aperto ai
simpatizzanti (venerdì 8 febbraio 2013 ore 20.15).
Ordine del giorno:
1.
lettura e approvazione del verbale della seduta
precedente
2.
Pillola formativa sul Concilio Vaticano II (dal
decreto sull’apostolato dei laici)
3.
racconto dell’esperienza della veglia giovani e
della carovana della pace
4.
verifica dei gruppi ACR/dopocomunione/giovanissimi
(da parte dei singoli educatori) e presentazione del programma delle prossime
riunioni/appuntamenti
5.
proposte di attività sia in parrocchia che extra
(banco alimentare, coinvolgimento per la quaresima, altro…)
6.
campo estivo giovanissimi (don Gustavo ci fa
sapere i vari costi per decidere luogo e date)
7.
prossimi incontri del consiglio parrocchiale di
AC
8.
varie ed eventuali
Chiara Sancin
CAPITOLO I - LA VOCAZIONE DEI LAICI
ALL'APOSTOLATO
I fondamenti dell'apostolato dei laici
3. I
laici derivano il dovere e il diritto all'apostolato dalla loro stessa unione
con Cristo capo. Infatti, inseriti nel corpo mistico di Cristo per mezzo del
battesimo, fortificati dalla virtù dello Spirito Santo per mezzo della cresima,
sono deputati dal Signore stesso all'apostolato. Vengono consacrati per formare
un sacerdozio regale e una nazione santa (cfr. 1 Pt 2,4-10), onde offrire
sacrifici spirituali mediante ogni attività e testimoniare dappertutto il
Cristo. Inoltre con i sacramenti, soprattutto con quello dell'eucaristia, viene
comunicata e alimentata quella carità che è come l'anima di tutto l'apostolato
(6).
L'apostolato
si esercita nella fede, nella speranza e nella carità: virtù che lo Spirito
Santo diffonde nel cuore di tutti i membri della Chiesa. Anzi, in forza del
precetto della carità, che è il più grande comando del Signore, ogni cristiano
è sollecitato a procurare la gloria di Dio con l'avvento del suo regno e la
vita eterna a tutti gli uomini: perché conoscano l'unico vero Dio e colui che
egli ha mandato, Gesù Cristo (cfr. Gv 17,3).
A
tutti i cristiani quindi è imposto il nobile impegno di lavorare affinché il
divino messaggio della salvezza sia conosciuto e accettato da tutti gli uomini,
su tutta la terra.
Per
l'esercizio di tale apostolato lo Spirito Santo che già santifica il popolo di
Dio per mezzo del ministero e dei sacramenti, elargisce ai fedeli anche dei
doni particolari (1 Cor 12,7) «distribuendoli a ciascuno come vuole» (1 Cor
12,11), affinché mettendo « ciascuno a servizio degli altri il suo dono al fine
per cui l'ha ricevuto, contribuiscano anch'essi come buoni dispensatori delle
diverse grazie ricevute da Dio» (1 Pt 4,10) alla edificazione di tutto il corpo
nella carità (cfr. Ef 4,16).
Dall'aver
ricevuto questi carismi, anche i più semplici, sorge per ogni credente il
diritto e il dovere di esercitarli per il bene degli uomini e a edificazione
della Chiesa, sia nella Chiesa stessa che nel mondo con la libertà dello
Spirito, il quale « spira dove vuole » (Gv 3,8) e al tempo stesso nella comunione
con i fratelli in Cristo, soprattutto con i propri pastori essi hanno il
compito di giudicare sulla loro genuinità e uso ordinato, non certo per
estinguere lo Spirito ma per esaminare tutto e ritenere ciò che è buono (cfr. 1
Tes 5,12,19,21) (7).
(dal
Concilio Vaticano II, Decreto sull’apostolato dei laici Apostolicam
Actuositatem)
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