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giovedì 21 febbraio 2013

Materiale consegnato in consiglio parrocchiale sulle relazioni consegnate in occasione della visita del cardinale Agostino Vallini


Una proposta per la fascia giovanile e l’Azione Cattolica
 (relazione della Commissione Giovani in occasione della visita del card. Vallini)

In questi anni di servizio alla fascia giovanile posso dire che parlare e proporre qualcosa alla realtà giovanile di oggi è veramente un'impresa, in quanto gli adolescenti e i giovani di oggi hanno alcune caratteristiche: sono molto attivi e recettivi, fanno un sacco di cose, hanno tanto rispetto alle generazioni passate in termini di mezzi, opportunità, viaggi, ecc; sono attratti dal mi piace momentaneo di facebook più che da un percorso, in questo purtroppo spesso assecondati da genitori che li accontentano il più delle volte in tutti i loro desideri; hanno poco il senso del limite, passano dal tutto al nulla; conoscono molto di più delle generazioni precedenti, ma forse più superficialmente, fanno fatica ad andare in profondità;…
Proprio per questo vanno aiutati a crescere nel senso della responsabilità, della progettualità e della scelta. È sulla base di questa riflessione che la Commissione Giovani in questi ultimi 4 anni si è mossa, prima di tutto pensando e articolando una proposta formativa ed educativa rivolta agli adolescenti/giovani (14/18) anni, capace prima di tutto di scuotere le coscienze, incuriosirli, accompagnarli per un tratto di strada che permettesse di dare loro alcuni criteri per poter operare delle scelte nelle relazioni, nella società, nella proposta di fede. Si è cercato quindi di creare in una parrocchia dove non c’era una tradizione per questa fascia con un alfabeto comune per quanto concerne la fede, la Chiesa, l’essere laici nella Chiesa e nel mondo.

La proposta che è stata svolta in questi anni è stata pensata e articolata in: formazione, attività di servizio, apertura al territorio. Gli obiettivi principali sono stati: accompagnare i giovani verso la conoscenza di se stessi e del mondo che li circonda, come giovani che vivono in famiglia, scuola, tempo libero, quartiere e parrocchia da protagonisti.
La sfida di un gruppo “volontario” e cioè non funzionale alla preparazione ai sacramenti (anche se nel corso della sua vita attraverso il suo percorso ha accompagnato anche oltre una 20ina di adolescenti alla cresima) ha avuto come primo obiettivo quello di creare in qualche modo un percorso che potesse essere (ri)-percorso. Non c’era infatti una tradizione recente di gruppi giovanili con obiettivi che non fossero solo aggregativi: noi ci siamo impegnati per uno stile educativo che sappia “scuotere le coscienze” e “far risuonare le domande di senso” accettando il rischio e la bellezza di far compiere ai singoli delle scelte.

Formazione
I giovani (14-18 anni) si sono incontrati settimanalmente per 4 anni divisi in gruppi omogenei per fasce d’età o servizio, per confrontarsi sui temi dell’essere cristiani e in particolare sulla testimonianza, l’incontro, l’impegno e approfondendo alcune figure di testimoni della fede sia laici che sacerdoti. Il cammino (anche se non formalizzato) ha preso spunto dal percorso dell’Azione Cattolica. Durante l’anno è sempre stato previsto un momento formativo di due giorni a carattere spirituale, artistico e culturale (abbiamo visitato Assisi, il monastero di Camaldoli e quello de La Verna, l’abbazia di Sant’Antimo e il monastero di Monte Oliveto Maggiore, Spello sulle orme di Carlo Carretto e le piccole sorelle e i piccoli fratelli di Charles de Foucauld) e un campo estivo prediligendo i luoghi delle altezze (negli anni siamo stati sulle dolomiti in Cadore, in Valle d’Aosta, in Val di Fassa) con l’intento di far capire che in tutte le cose occorre puntare in alto.

Servizio
Ecco alcuni esempi negli anni: servizio come educatori/catechisti, supporto all’oratorio domenicale, progettazione e organizzazione oratorio estivo, servizio al canto e al suono con animazione delle S. Messe della domenica, banchetto libri, raccolta di generi alimentari, …)

Apertura al territorio
Giornalino parrocchiale realizzato dai giovani (4 numeri), abecedario, organizzazione di alcuni eventi aperti a tutti i giovani (cinema con dibattito, concerti, interviste), partecipazione al banco alimentare e pranzo della solidarietà.

Alcune considerazioni
Il percorso ha sicuramente avuto il merito di far aggregare molti giovani adolescenti nelle amicizie, averli incuriositi su proposte alte e permesso loro di conoscere cose che forse solo in queste occasioni hanno visto e probabilmente nel corso della vita nei momenti forse meno aspettati ritorneranno a risuonare. Alcune persone sono diventate catechiste, altre hanno fatto altre scelte, altre a 17/18 anni hanno preso altre strade stando ai margini della parrocchia, altre, e veniamo alla storia di oggi, hanno manifestato l’esigenza di far nascere formalmente l’Azione Cattolica, di cui io sono la Presidente, come proposta capace di ripercorrere in modo più solido il percorso già intrapreso e capace soprattutto di fare un servizio per tutte le età che ha, anche e soprattutto nella dimensione diocesana della Chiesa, un’esperienza fondamentale di formazione e di crescita nella comunione che per le nuove generazioni è fondamentale (la Chiesa è più grande della parrocchia).

Per il futuro

Si è costruita formalmente l’AC in accordo con il parroco (assistente). L’AC vuole appunto essere un servizio offerto alla parrocchia, come nelle sue caratteristiche in AA20, per la formazione delle coscienze, l’evangelizzazione, e la santificazione degli uomini.
In linea quindi con il Concilio Vaticano II abbiamo iniziato da un piccolo nucleo convinto e formato da quel percorso che ho raccontato prima costituito da: educatori ACR e educatori giovanissimi. L’intento è di:
-       fare un servizio alla parrocchia sia per la fascia bambini/ragazzi, utilizzando la proposta Acr, che per i giovanissimi, sia nel percorso dopo comunione  con la speranza di poter continuare con il gruppo il percorso nel tempo, costruendo quindi il gusto di stare dentro a un percorso e non solo di rispondere all’esigenza di preparazione alla comunione o alla cresima
-       sensibilizzare a un senso di chiesa diocesana attraverso la partecipazione ai momenti/iniziative formative diocesane di Ac e non
-       approfondire il Concio Vaticano II in particolare il decreto sull’apostolato dei laici
-       partecipare collaborando e sentendosi corresponsabili alle varie attività di servizio e di apertura al territorio che verranno via via proposte anche dalle altre componenti della parrocchia
-       esercitare il senso della corresponsabilità e della democraticità

Una proposta per la fascia giovanile e l’Azione Cattolica
versione estesa
 (relazione della Commissione Giovani in occasione della visita del card. Vallini)

In questi anni di servizio alla fascia giovanile posso dire che parlare e proporre qualcosa alla realtà giovanile di oggi è veramente un'impresa, in quanto gli adolescenti e i giovani di oggi hanno alcune caratteristiche: sono molto attivi e recettivi, fanno un sacco di cose, hanno tanto rispetto alle generazioni passate in termini di mezzi, opportunità, viaggi, ecc; sono attratti dal mi piace momentaneo di facebook più che da un percorso, in questo purtroppo spesso assecondati da genitori che li accontentano il più delle volte in tutti i loro desideri; hanno poco il senso del limite, passano dal tutto al nulla; conoscono molto di più delle generazioni precedenti, ma forse più superficialmente, fanno fatica ad andare in profondità;… Proprio per questo vanno aiutati a crescere nel senso della responsabilità, della progettualità e della scelta. E’ sulla base di questa riflessione che la Commissione Giovani in questi ultimi 4 anni si è mossa, prima di tutto pensando e articolando una proposta formativa ed educativa rivolta agli adolescenti/giovani (14/18) anni, capace prima di tutto di scuotere le coscienze, incuriosirli, accompagnarli per un tratto di strada che permettesse di dare loro alcuni criteri per poter operare delle scelte nelle relazioni, nella società, nella proposta di fede (seguirla o non seguirla). Si è cercato quindi di creare in una parrocchia dove non c’era da molto tempo una tradizione per questa fascia un’alfabeto comune per quanto concerne la fede, la chiesa, l’essere laici nella chiesa e nel mondo. La proposta che è stata svolta in questi anni è stata pensata e articolata in: formazione, attività di servizio, apertura al territorio.
Gli obiettivi principali sono stati: accompagnare i giovani verso la conoscenza di se stessi e del mondo che li circonda, come giovani che vivono in famiglia, scuola, tempo libero, quartiere e parrocchia da protagonisti; accompagnandoli a una conoscenza e una pratica della fede personale e collettiva che si manifesta in specifici stili di vita e forme di testimonianza.
La sfida di un gruppo “volontario” e cioè non funzionale alla preparazione ai sacramenti (anche se nel corso della sua vita attraverso il suo percorso ha accompagnato anche oltre una 20ina di adolescenti alla cresima) ha avuto come primo obiettivo quello di creare in qualche modo un percorso che potesse essere ripercorso. Non c’era infatti una tradizione recente di gruppi giovanili con obiettivi che non fossero solo aggregativi, ma che avessero la caratteristica di “scuotere le coscienze” e “far risuonare le domande di senso” accettando il rischio e la bellezza di far compiere ai singoli alla fine o durante il percorso stesso delle scelte.

Formazione
I giovani (14-18 anni) si sono incontrati settimanalmente per 4 anni divisi in gruppi omogenei per fasce d’età o servizio, per confrontarsi sui temi dell’essere cristiani e in particolare sulla testimonianza, l’incontro, l’impegno e approfondendo alcune figure di testimoni della fede sia laici che sacerdoti. Il cammino anche se non formalizzato ha preso spunto dal percorso dell’Azione Cattolica. Durante l’anno è sempre stato previsto un momento formativo di due giorni a carattere spirituale, artistico e culturale (abbiamo visitato Assisi, il monastero di Camaldoli e quello de La Verna, l’abbazia di Sant’Antimo e il monastero di Monte Oliveto Maggiore, Spello sulle orme di Carlo Carretto e le piccole sorelle e i piccoli fratelli di Charles de Foucault) e un campo estivo prediligendo i luoghi delle altezze (negli anni siamo stati sulle dolomiti in Cadore, in Valle d’Aosta, in Val di Fassa) con l’intento di far capire che in tutte le cose occorre puntare in alto.

Servizio
Le attività di servizio, sono state proposte e concepite nell’ottica dell’essere e non del fare, volte a formare nei ragazzi una compiuta identità cristiana. Ecco alcuni esempi negli anni: servizio come educatori/catechisti, supporto all’oratorio domenicale, progettazione e organizzazione oratorio estivo, servizio al canto e al suono con animazione delle S. Messe della domenica, banchetto libri, raccolta di generi alimentari, …)

Apertura al territorio
Si sono attivate collaborazioni con le altre commissioni (cultura e carità) e realtà ecclesiali presenti in parrocchia: giornalino parrocchiale realizzato dai giovani (4 numeri) dal titolo il gomitolo dell’alleluja, l’abecedario, organizzazione di alcuni eventi aperti a tutti i giovani (cinema con dibattito, concerti, interviste), partecipazione al banco alimentare e pranzo della solidarietà.

Alcune considerazioni
Dopo il percorso che ha visto coinvolti molti giovanissimi/adolescenti possiamo comunicare a tutti e anche Lei Eminenza la fatica del percorso che ha sicuramente avuto il merito di far aggregare molti giovani adolescenti nelle amicizie, averli incuriositi su proposte alte e permesso loro di conoscere cose che forse solo in queste occasioni hanno visto e probabilmente nel corso della vita nei momenti forse meno aspettati ritorneranno a risuonare. Alcune persone sono diventate catechiste, altre hanno fatto altre scelte, altre a 17/18 anni hanno preso altre strade stando ai margini della parrocchia, altre, e veniamo alla storia di oggi, hanno manifestato l’esigenza di far nascere formalmente l’Azione Cattolica, di cui io sono la Presidente, come proposta capace di ripercorrere in modo più solido il percorso già intrapreso e capace soprattutto di fare un servizio per tutte le età che ha anche e soprattutto nella dimensione diocesana della chiesa un’esperienza fondamentale di formazione e di crescita nella comunione che per le nuove generazioni è fondamentale (la chiesa è più grande della parrocchia).
La fatica, non ce lo nascondiamo è stata tanta, ma la speranza è che quel percorso sia nel cuore delle persone che lo hanno fatto, i cui volti, affidiamo anche al Suo cuore Eminenza.

Per il futuro

Si è costruita formalmente l’AC in accordo con il parroco (assistente) e dopo il percorso appena descritto, con la costituzione del consiglio parrocchiale e i suoi organismi. L’AC vuole appunto essere un servizio offerto alla parrocchia, come nelle sue caratteristiche in AA20, per la formazione delle coscienze, l’evangelizzazione, e la santificazione degli uomini.
In linea quindi con il Concilio Vaticano II abbiamo iniziato da un piccolo nucleo convinto e formato da quel percorso che ho raccontato prima costituito da: educatori ACR e educatori giovanissimi per iniziare questa storia con le stesse attenzioni descritte prima (formazione, servizio, apertura al territorio) con l’intento di:
-       fare un servizio alla parrocchia sia per la fascia bambini/ragazzi che per i giovanissimi
-       per i giovanissimi ripercorrendo idealmente in modo formalizzato il percorso giovanissimi attraverso gli strumenti anche messi a disposizione (testo di formazione) per far crescere nei giovanissimi il senso di un percorso permanente che aiuta a sentirsi chiesa universale
-       per la fascia bambini/ragazzi utilizzando la proposta ACR sia per la fascia 6/8 (dove non nascondiamo le difficoltà di iniziare) sia nel percorso dopo comunione (esperienza ormai consolidata nel tempo nata proprio allora dalla disponibilità anno per anno di alcuni ragazzi del gruppo giovani) con la speranza di poter continuare con il gruppo il percorso nel tempo, costruendo quindi il gusto di stare dentro ad un percorso e non solo di rispondere all’esigenza di preparazione alla comunione o alla cresima
-       sensibilizzare ad un senso di chiesa diocesana attraverso la partecipazione ai momenti/iniziative formative diocesane di Ac e non
-       approfondire il Concio Vaticano II in particolare il decreto sull’apostolato dei laici
-       partecipare collaborando e sentendosi corresponsabili alle varie attività di servizio e di apertura al territorio che verranno via via proposte anche dalle altre componenti della parrocchia
-       esercitare il senso della corresponsabilità e della democraticità



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